<< precedente | successiva >> |
APPALTI IDRICI
CONTENZIOSO SULLA MANUTENZIONE ACCOLTI I RICORSI
I giudici hanno dato ragione alla spagnola Acciona e alla barese Lucente che erano state escluse per questioni «sanabili»
L’Aqp ha rifatto le gare aggiudicando i lavori ad altre ditte che hanno proposto un ribasso molto contenuto, quindi con costi più alti
«Le ditte in regola» Il Tar: Aqp risarcisca Errore sulle gare da 37 milioni, l'ente pagherà i danni
• Alla fine l'Aqp pagherà il conto. E sarà piuttosto salalo. La cifra non è ancora scritta, ma l'unica certezza resta la decisione del Tar che lunedì scorso ha accolto i ricorsi su tre maxi appalti di Aqp da 37 milioni banditi nel 2006 fa per la manutenzione della rete idrico e fognaria in altrettanti ambiti territoriali pugliesi. Il dispositivo di sentenza dei giudici amministrativi della I sezione (presidente Corrado Allegretta, relatore Francesco Cocomile), per ora si limita a statuire le spese - circa 5Omila euro riservandosi di quantificare il danno da risarcire solo alla barese «La Lucente» (in associazione temporanea con "Acciona Agua»), entrambi escluse da quei lavori. Per conoscere nel dettaglio la decisione bisognerà attendere il deposito delle motivazioni.
I fatti. Verso la fine del 2006. l'Aqp bandisce tre gare quadriennali per la manutenzione delle reti idriche che vengono aggiudicate prima a «Ruta» e ad altre ditte, poi agli spagnoli (in Ati con i baresi della Lucente), successivamente anch'essi esclusi per una presunta irregolarità nel «durc» (il documento di regolarità contributiva): sotto accusa è un precedente molto vecchio dell'amministratore della storica impresa barese condannato a 15mila di vecchie lire di multa per una omessa consegna di un libro paga. A ciò si aggiungono anche una serie di presunte irregolarità contributive. Nel frattempo. le gare vengono dichiarate deserte e aggiudicate ad altre imprese attraverso nuovi bandi: due appalti da 24 milioni vanno all'Ati «Ruta srl (mandataria» con un ribasso dell'1.69% - e 0.69% per un altro ambito territoriale -) e un terzo da 13 milioni a Conscoop. Per gli stessi lavori gli spagnoli avevano proposto un ribasso del 13%. A conti fatti. l'Aqp si accolla non meno di 5 milioni di ulteriori costi.
Intanto inizia la battaglia nelle sedi amministrative: i ricorsi vanno avanti e al rigetto del Tar Bari nel 2008. si contrappone una articolata sentenza della sesta sezione del Consiglio di stato (presidente Giovanni Roppoli, relatore Rosanna De Nictolis) un anno dopo. In un provvedimento di 36 pagine che ribalta le sentenze del Tar. vengono accolti i sei ricorsi delle due imprese (gli spagnoli di Acciona e la barese La Lucente) sui tre appalti contestati da 37 milioni. Palazzo Spada giudica insomma eccessive le conclusioni di Aqp, cui viene rivolto l'invito di rivedere i propri provvedimenti alla luce di un'istruttoria.
Scrivono ì giudici, tra le altre cose che «gli atti istruttori appaiono perplessi e carenti laddove affermano in via ipotetica, utilizzando il verbo al condizionale, violazioni gravi degli obblighi contributivi, senza indicare né la fonte della notizia (che non risulta dai d.u.r.c agli atti), né la effettiva sussistenza delle violazioni». E ancora: «In stazione appaltante, a fronte di d.u.r.c. (il documento di regolarità contributiva, ndr) che attestavano la non regolarità alla data di presentazione della candidatura e alla data di presentazione dell'offerta, doveva accertare il tenore della irregolarità, per verificare se fosse o meno grave». Gli appalti proseguono (sono ormai in scadenza) e l’Aqp inizia le sue verifiche. Gli accertamenti si protraggono per più di un anno (371 giorni per l'esattezza) comportando missioni per i funzionari dell'ente pubblico presso le diverse sedi Inps che avevano dato atto sin da ottobre del 2009 della regolarità contributiva dell'impresa LaLucente.
Ma la singolarità sta in un'ambiguità di decisioni di Aqp. Ad agosto del 2010 con un provvedimento a sua firma l’amministratore unico di Aqp Ivo Monteforte conferma in un documento di 45 pagine - le valutazioni negativa dell'ente nei confronti della Lucente (e dell'esclusione insieme agli spagnoli) mentre un mese dopo - a settembre del 2010 proprio l'Aqp aggiudica un appalto alla stessa Lucerne. impresa un mese prima di chiarata «irregolare».
Insomma, il classico autogol che fornisce alle difese delle imprese. l'avvocato Giacomo Valla per La Lucente e l'avvocato Giovanni Vittorio Nardelli per gli spagnoli di Acciona (da non confondersi con l’avv. Giovanni Nardelli difensore di Aqp) un imperdibile assist per rafforzare le proprie tesi e consolidare talune valide argomentazioni di merito. Adesso, però, la palla dovrà necessariamente tornare al Consiglio di stato per decidere sulla seconda parte del contenzioso, quello cioè che ha riguardato le nuove gare bandite all’indomani di quelle andate deserte per scelte ora giudicate illegittime. Una questione che rischia di aprire un nuovo fronte con <
Autore / Fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - 13 APRILE 2011- AVVOCATO NARDELLI
<< precedente | successiva >> |