<< precedente | successiva >> |
LEGGE SUI DISABILI, LA GIUNTA REVOCA IL LICENZIAMENTO DEI LAVORATORI ASSISTENTI.
La Provincia ci ripensa sul trasferimento alla Bat dei dipendenti che assistono i parenti disabili. Con un'inversione di rotta rispetto a un paio di settimane fa, l'esecutivo presieduto da Francesco Schittulli ha deciso di non sottoporre più a mobilità coatta verso il nuovo ente i dipendenti che beneficiano dalla legge 104/92. Per i non addetti ai lavori, la norma tutela sia il dipendente lavoratore affetto da disabilità che il lavoratore chiamato ad assistere il parente ammalato. Tale tutela avviene attraverso un beneficio che consente la fruizione di permessi giornalieri o, alternativamente, di astensioni orarie giornaliere. Il 23 dicembre, alla vigilia della definizione delle graduatorie del personale da trasferire, la Provincia aveva deciso di non tener conto dei dipendenti-assistenti, ritenendo che il tipo di movimento del personale non fosse da ritenersi soggetto alla «protezione» della norma sui disabili. Per tale ragione, aveva ricompreso nella lista dei «nominati» anche il personale che beneficia della legge 104 del 1992. Tale indirizzo, a dire il vero, era stato determinato da una improvvisa «corsa» alla richiesta del beneficio da parte di decine di dipendenti, soprattutto nell'ultimo anno da quando si è messa in moto la procedura di trasferimento del personale (come criteri di indirizzo): il dato dei dipendenti «protetti» sarebbe praticamente raddoppiato. Per tale ragione, la Provincia aveva temporaneamente deciso di sospendere tale beneficio in attesa di un interpello rivolto al ministero del Welfare (e che probabilmente sarà ora ritirato). Dopo aver incassato il via libera al Tar sulle procedure di mobilità dei dirigenti (sono le stesse anche per il resto del personale), l'ente si è ritrovato davanti a un nuovo e articolato ricorso presentato da un funzionario amministrativo (difeso dalla prof.ssa Ida Maria Dentamaro). La dipendente, che assiste la sorella disabile affetta da grave patologia (orfana di entrambe i genitori e senza altri familiari a Bari), era stata di fatto trasferita alla Bat senza il suo preventivo consenso così come prevede la legge. Alla vigilia dell'udienza al Tar, la giunta provinciale ha preso atto di un parere dell'avvocato Giovanni Vittorio Nardelli (lo stesso che ha difeso la Provincia nei ricorsi - respinti - presentati da due dirigenti), decidendo di revocare l'indirizzo dei una quindicina di giorni fa. Tale scelta, forse «suggerita» anche dal rischio di una decisione non favorevole del giudice amministrativo, è stata avallata da una maggiore sensibilità dell'esecutivo nei confronti di una problematica sociale Per tale ragione, l'amministrazione avvierà rigorosi controlli (incrociati con altri «enti» pubblici) per accertare la rispondenza delle dichiarazioni sottoscritte dai dipendenti. Chi ha dichiarato circostanze non veritiere rischia la denuncia e il licenziamento.
Ieri il Tar ha comunque deciso di rinviare l'udienza di pochi giorni in attesa del deposito della delibera: agli atti del fascicolo è stata depositata una lettera del presidente Francesco Schittulli che sintetizza il contenuto del provvedimento dell'esecutivo: e cioè che per i trasferimenti non saranno «toccati» i dipendenti sottoposti alla legge 101 In più, il dirigente del personale dovrà «revocare» i provvedimenti di trasferimento e sostituire i lavoratori «protetti» dalla legge sui disabili con altri colleghi collocati in graduatoria: alla fine dei calcoli, il personale da assegnare alla Bat dovrà essere sempre di 203 unità. Se tutto filerà liscio, il ricorso sarà dichiarato improcedibile.
Autore / Fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - 13 GENNAIO 201- AVVOCATO NARDELLI
<< precedente | successiva >> |