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Quarto ipermercato, il Tar deciderà a gennaio
Intanto nasce un giallo attorno all'ultima delibera
Su quel "pasticciaccio" del comparto 59 il Tar deciderà il prossimo 10 gennaio. Lo hanno deciso i giudici della prima sezione, presieduta da Antonio Pasca. L'avvocato della Codir, Pietro Quinto, che in un primo momento puntava alla cancellazione dal ruolo, ha convenuto con gli altri avvocati, Gianluigi Pellegrino per la Lega delle Cooperative, il professor Sticchi Damiani per Confesercenti e Confcommercio e Sante e Vittorio Nardelli per la Ipergum, ad un rinvio breve, necessario per acquisire la delibera consiliare integrale che ha approvato lo scorso 13 dicembre, il comparto 59, ribaltando la precedente decisione del 17 giugno.
Ma se ogni decisione è stata rinviata al 10 gennaio, questo forse è anche frutto delle concitate fasi preprocessuali. Innanzitutto il sindaco Adriana Poli Bortone ha nei giorni scorsi inviato una lettera via fax agli avvocati del Comune Massimo Basurto e Angelo Vantaggiato (nominati per difendere la bocciatura del quarto ipermercato) dichiarando che, "a seguito del consiglio del 13 dicembre che ha approvalo il comparto 59, mutando indirizzo in materia, deve ritenersi cessata la materia del contendere". E quindi il sindaco ha ritenuto concluso il mandato. Ma la lettera non è stata inviata all'altro avvocato, Francesco Flascassovitti che ieri mattina si è recato in udienza e discusso preliminarmente con le controparti. Poi alle 12 ha ricevuto una raccomandata e alle 13 la stessa lettera gli è stata notificata da un vigile urbano. «Prendo allo della lettera del sindaco», ha detto Flascassovitti, «che mi riservo di valutare. Certo devo dire che a stabilire che il contenzioso sia finito deve essere il giudice e non il sindaco o la Codir». Nello stesso tempo il consigliere Carlo Bcnincasa ha rilevato che la delibera stilata dopo il Consiglio del 13 dicembre, quella che ha approvato il comparto 59, era difforme da quella portata e votata dal Consiglio. La bozza di delibera su cui si era espresso il Consiglio non recava alcune precisazioni contenute invece nella stesura definitiva della stessa delibera, come il parere dell'avvocatura dell'11 maggio e quella che "il risultato della votazione finale che riesamina l'atto del 17 giugno ne modifica le determinazioni". Lo stesso Benincasa ha cosi chiesto formalmente e urgentemente al segretario generale del Comune Mario Tiso, un'attestazione sull'autenticità della delibera. «Un fallo da Procura della Repubblica», protestava il consigliere diessino a cui facevano eco le medesime dichiarazioni degli avvocati costituitisi contro la Codir. E forse è stato proprio per questo che si è deciso di rinviare, in attesa di una delibera che contenga anche la stesura stenografica del dibattito in aula.
Autore / Fonte: IL QUOTIDIANO DI LECCE - 21 DICEMBRE 2000
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